Software pirata, tutta la verità!

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Un viaggio tra crack, patch e keygen per far luce su presunti vantaggi e rischi reali cui ci si imbatte

Il software pirata esiste fin dagli albori dell’informatica. Non stupisce, quindi, il dato che emerge dalla Global Software Survey 2018 condotta da BSA, secondo la quale il 43% del software in Italia non ha una licenza adeguata, e ben il 37% è del tutto privo di licenza. In conseguenza di ciò, nel 2017 le aziende italiane hanno dovuto sborsare 1,3 milioni di euro per sanare situazioni relative alla violazione del diritto d’autore e acquistare licenze valide o nuovi software in regola con la legge. Ma per quanto riguarda gli utenti privati la situazione non è di certo migliore, anzi: spesso sui PC domestici l’unico software originale è il driver della scheda video!

Il rischio è troppo alto!

Chiariamo subito un concetto: usare software pirata è illegale e moralmente sbagliato. Negli ultimi anni i controlli si sono intensificati e le sanzioni sono molto severe, amministrative e persino penali. Dietro ad un software commerciale, oltre agli incassi della software house, ci sono centinaia di ore di lavoro di programmatori e non solo che è giusto retribuire. E poi, i software pirata sono potenziali fonti di malware, autentiche porte aperte per hacker che vogliano intrufolarsi nei nostri computer. Spesso i software craccati vengono infettati con trojan e immessi nei circuiti di download da “black hat hacker” a caccia di nuove risorse per le proprie botnet, reti di computer utilizzate per eseguire attacchi DDoS (Distributed Denial Of Service) su server di grandi aziende, spesso a scopo estorsivo. Non solo, potrebbero anche approfittare di qualche bug/backdoor presente nel sistema operativo o nei software per bypassare eventuali antimalware o firewall e carpire informazioni importanti o dati di accesso (alcuni trojan funzionano anche da keylogger). I pirati non sono dei filantropi e il loro scopo non è farti risparmiare centinaia di euro: tutto ha un prezzo! Purtroppo, basta una semplice ricerca su Google con parole chiave come “crack software” o “cracked software download”, per imbattersi in centinaia di siti che permettono di scaricare programmi pirata. Per la loro stessa natura, però, le crack vengono riconosciute come virus o malware generici da quasi tutti gli antivirus esistenti; quindi come si fa a capire se si è in presenza di un falso positivo o di un vero virus? Farlo è impossibile, almeno per un normale utente; quindi vale il detto: “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Alla domanda: “il gioco vale la candela”? La risposta è soltanto una: “assolutamente no”!

Le alternative legali non mancano!

Sul Web ci sono tante valide alternative gratuite, che consigliamo periodicamente anche sul nostro sito: nessuno ti obbliga ad usare la versione craccata di Photoshop per ritoccare le foto delle vacanze se non puoi permettertelo! Se poi lavori con determinati software, è giusto che questi vengano acquistati regolarmente, al pari dell’ultima reflex acquista per un particolare servizio fotografico.

Il nostro test parla chiaro!

Ovviamente, tutto ciò che ha a che fare con l’informatica si evolve rapidamente. E così, nonostante le software house implementino nuovi sistemi di protezione dei software, i sistemi per eluderli vanno di pari passo. Per valutare quanto siano avanzati i moderni crack, quanto siano facili da usare e al tempo stesso pericolosi per l’utente, abbiamo effettuato alcuni test di laboratorio sottoponendo ad un accurato esame alcuni dei più diffusi crack disponibili in Rete. I risultati li trovi riassunti di seguito.

Parola all’avvocato

Giuseppe Pappa, avvocato penalista specializzato in reati informatici – https://studiolegalepappa.com

Scaricare e utilizzare software pirata è illegale; e su questo non ci piove. Ma a seconda che vi sia o meno un profitto, l’utente finale rischia una sanzione amministrativa (soldi allo Stato) o penale (carcere), nonché l’obbligo di risarcire all’autore del software il danno patito. Per fare chiarezza sulla questione abbiamo interpellato il nostro avvocato.

Cos’è un software pirata?

Per software pirata, non originale o craccato la legge intende, ai sensi dell’art. 171 bis della legge sul diritto di autore (http://bit.ly/art171b), i “programmi contenuti in supporti non contrassegnati dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE)”. In altri termini, non è importante la fonte di provenienza (eMule, Torrent, siti DDL – Direct Download Link – ecc.) con cui tu sia venuto in possesso del programma pirata, né rileva in modo in cui hai superato le protezioni del software (patch, crack, keygen, seriale abusivo, blocco delle connessioni in uscita tramite firewall, ecc.); ciò che conta per evitare sanzioni, è dimostrare la lecita provenienza del software tramite il citato contrassegno SIAE o altra prova documentale equipollente (fattura di acquisto).

Qual è la sanzione per chi usa software craccato?

La legge fa distinzione tra chi “duplica, importa, detiene, distribuisce o vende” il software pirata per trarne profitto (art. 171 bis della legge sul diritto di autore), rispetto al privato che “utilizza, duplica, riproduce, acquista o noleggia supporti informatici” senza che vi sia profitto o lucro (art. 174 ter della legge sul diritto di autore: http://bit.ly/art174ter).

Che cosa intende la norma dicendo “per trarne profitto”?

Lo scopo della norma è quello di punire penalmente (con la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da euro 2.582 a euro 15.493) chi guadagna dall’utilizzo o dalla vendita del software pirata, rispetto a chi lo utilizza per fini personali. Tuttavia, la nozione di “profitto” non è intesa esclusivamente quale ritorno economico della vendita del software, ma si intende il più ampio concetto dell’accrescimento, diretto o indiretto, del patrimonio del soggetto che utilizza il software. Facciamo un esempio di profitto derivante dall’utilizzo del software pirata. La società Alfa, operante nel campo dei montaggi video, anziché acquistare Adobe Premiere originale, sceglie di scaricare una copia craccata. Da tale condotta deriva un duplice profitto, poiché la società risparmia, in primis, i costi di acquisto del software, in secundis, guadagna dall’utilizzo del programma poiché realizza e vende i propri video, creati con un software pirata.

Il privato che installa software pirata sul PC rischia qualcosa?

L’utente medio, che installa software pirata sul PC domestico, e dunque senza trarne profitto, non va in carcere, ma rischia una pesante sanzione amministrativa, ossia soldi da versare allo Stato.
L’art. 174 ter della legge sul diritto di autore, in questi casi, prevede una sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154 (per singola violazione), le sanzioni accessorie della confisca del materiale e della pubblicazione del provvedimento su un giornale quotidiano a diffusione nazionale.
Inoltre, in caso di recidiva o di grandi quantità di copie pirata, la sanzione amministrativa è aumentata sino ad euro 1.032 (per singola violazione) ed il fatto è punito con la confisca degli strumenti e del materiale, con la pubblicazione del provvedimento su due o più giornali quotidiani a diffusione nazionale o su uno o più periodici specializzati nel settore dello spettacolo.

E un libero professionista che fa uso di software craccati?

Come anzidetto, la differenza tra la sanzione penale e quella amministrativa è data dalla nozione di profitto.
Ad oggi, l’orientamento dominante, espresso anche nella recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione, n. 30047/2018 del 04.07.2018 (http://bit.ly/scc30047), ritiene che “non integra il reato di cui all’art. 171 bis, comma primo, legge 27 aprile 1941, n. 633, la detenzione e utilizzazione, nell’ambito di un’attività libero professionale, di programmi per elaboratore privi di contrassegno Siae, non rientrando tale attività in quella “commerciale o imprenditoriale” contemplata dalla fattispecie incriminatrice, la stessa detenzione ed utilizzazione di programmi software (nella specie Windows, e programmi di grafica, Autocad o Catia) nel campo commerciale o industriale (nella specie, esercente attività di progettazione meccanica ed elettronica nel settore auto motive) integra il reato in oggetto”. Dunque, l’irrogazione di una sanzione penale è giustificata solo dallo scopo commerciale o imprenditoriale dell’attività. Secondo la Corte, non si deve fare confusione tra attività professionale e imprenditoriale, a meno che non si dimostri che il professionista svolga la sua opera con una organizzazione tale da essere assimilato all’impresa.
La differenza per la Cassazione sta nel fatto che l’attività di impresa è esplicitamente a scopo di lucro e profitto, mentre quella professionale non prevede un fine industriale.
Il professionista, pertanto, non sarà punito con una sanzione penale, bensì con una mera sanzione amministrativa. Al contrario, l’amministratore di un’impresa o società che utilizza software craccato sarà punito con una sanzione penale.
Tuttavia, per completezza, si evidenzia anche l’orientamento contrario, espresso dalla Suprema Corte con la sentenza n. 25104 del 8 maggio 2008 (http://bit.ly/scc25104), secondo cui “a seguito della modifica del primo comma dell’art.171 bis L. 27 aprile 1941 n.633 (apportata dall’art.13 L.18 agosto 2000 n.248), non è più previsto il dolo specifico del “fine di lucro” ma quello del “fine di trarne profitto”; si è, quindi, determinata un’accezione più vasta che non richiede necessariamente una finalità direttamente patrimoniale ed amplia quindi i confini della responsabilità dell’autore. La detenzione e l’utilizzo di numerosi programmi software, illecitamente riprodotti, nello studio professionale rende manifesta la sussistenza del reato contestato, sotto il profilo oggettivo e soggettivo.” Il libero professionista, nel caso in esame un architetto, veniva condannato a 4 mesi di reclusione ed euro 4.000 di multa.

Si può rivendere un software originale?

È lecito vendere o rivendere un software originale munito di bollino SIAE; in questo caso l’acquirente acquista anche la licenza d’uso, cosicché l’autore o la casa produttrice non potrà rivendicare alcun diritto o sollevare questioni.

Si può effettuare una copia di backup di un programma originale?

Nel momento in cui si acquista un programma originale, con licenza e bollino SIAE, è possibile duplicare il supporto quante volte si voglia. L’importante è custodire ed essere in possesso del CD o DVD originale (o licenza d’uso). Ovviamente, è illecita la diffusione a terzi o l’utilizzo del software in violazione alla licenza d’uso.

L’uso temporaneo di un software pirata, ad esempio come valutazione prima dell’acquisto finale, è legale?

No, anche la semplice installazione temporanea di un software craccato è illegale. Che venga installato per un giorno o per un anno, la detenzione del software pirata è sempre illegale.
Del resto, mettendoci nei panni di chi accerta l’illecito, nel momento in cui il PC viene sequestrato il software illegale è presente, pertanto è irrilevante il tempo trascorso dalla prima installazione, oppure le intenzioni future di disinstallazione e acquisto del software originale. Tuttalpiù, potrebbero essere argomentazioni utili per ridurre la pena, ma non di certo per evitare la sanzione.

Come avvengono i controlli alle aziende?

I controlli sono effettuati dalla Guardia di Finanza. Qualche volta il controllo è preceduto da una intimazione da parte della software house, nella quale è indicato l’indirizzo IP dell’azienda ed il software pirata utilizzato. Lo scopo dell’intimazione è invitare l’azienda a rimuovere il software pirata e ad acquistare quello originale, evitando sanzioni e processi. Il passo successivo è la “visita” in azienda della Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine accedono ai computer dell’impresa e controllano la presenza di applicazioni commerciali. Successivamente, verificano la corrispondenza tra programmi e licenze. In caso di irregolarità, procedono al sequestro dei sistemi, e a seconda dei casi, o viene irrogata una sanzione amministrativa oppure gli atti vengono trasmessi in Procura per la prosecuzione delle indagini preliminari.

Il gestore di un sito che diffonde software pirata cosa rischia?

Se il sito diffonde software senza alcun profitto (caso assai raro), la norma di riferimento è l’art. 171 delle legge sul diritto di autore, secondo cui “è punito con la multa da euro 51 a euro 2.065 chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma, mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa”.
Se invece il sito pirata trae profitto dalla diffusione, la norma sanzionatrice è l’art. 171 bis delle legge sul diritto di autore che punisce colui che “duplica, importa, detiene, distribuisce o vende” il software pirata per trarne profitto, con la reclusione da sei mei a tre anni e con la multa da euro 2.582 a euro 15.493. Inoltre, potrà essere contestato anche il delitto di ricettazione previsto dall’art. 648 del codice penale (http://bit.ly/art648cp).

QUANTE TIPOLOGIE DI CRACK ESISTONO?

I crack non sono tutti uguali. Alcuni agiscono direttamente sull’eseguibile del programma, altri sulle librerie, altri ancora su entrambi i componenti. In alcuni casi i file dei programmi vengono modificati prima dell’esecuzione, in altri, invece, dopo l’esecuzione, ma cerchiamo di fare chiarezza…
Patch: questo tipo di crack è estremamente diffuso e prevede la modifica del programma per bypassare la procedura di attivazione o renderla facilmente aggirabile.
Dropper: file appositamente modificati dal pirata per sostituire quelli originali così da permettere di eliminare sistemi di protezione che richiedano il collegamento a server remoti o simili. Nell’accezione più generale del termine, un dropper è un programma creato per installare un malware su un PC.
Loader: carica il programma da craccare in memoria e poi esegue le necessarie modifiche su di esso, e non sul codice memorizzato sul disco rigido, così se lo stesso effettua dei controlli sul proprio CRC, ovvero sulla propria integrità, questi verranno superati agevolmente.
API-Bridge: solitamente si usa per le librerie. In pratica si tratta di file modificati che sostituiscono gli analoghi file presenti nel programma originale, conservando anche una copia degli originali. Così facendo, verranno mantenute le chiamate alle funzioni della DLL originale, tranne quelle relative alla registrazione del software, che verranno abolite o restituiranno sempre il valore “registrato”.
No-CD/DVD: è un tipo di crack che si usa soprattutto nei videogiochi, e permette di bypassare il controllo relativo alla presenza del CD/DVD originale nel lettore del PC.
NoLimit: ormai poco utilizzato, modifica la data di sistema per prolungare all’infinito il periodo di prova di un software.
Keygen: non sono dei crack veri e propri, ma generatori di chiavi (codici seriali) che permettono di registrare il programma e renderlo completamente funzionante.

AUTOCAD 2019 32/64 BIT

Autocad è da sempre uno dei programmi più copiati in ambito universitario e professionale, visto il suo alto costo e la quantità infinita di add-on di ogni genere al servizio di ingegneri, architetti, progettisti di componenti meccanici, elettrici e idraulici nonché, più in generale, di ogni tecnico che abbia una qualche affinità con la progettazione civile o industriale. Nelle versioni più recenti Autocad ha abbracciato la filosofia dell’abbonamento annuale o mensile al posto della licenza d’uso perpetua, cosa che rende più complicato il crack delle applicazioni. Per le versioni precedenti, invece, è disponibile una patch che aggira il meccanismo di licenza di Autodesk. In fase di installazione, viene richiesto un seriale, facilmente rintracciabile online, poi una chiave di attivazione che viene generata tramite l’XForce Keygen (ve ne sono 2 versioni, una a 32 e una a 64bit). Poi dev’essere seguita una procedura che prevede anzitutto l’installazione del Network License Manager, poi l’applicazione di una patch che va a modificare l’eseguibile del programma e alcune librerie, infine l’utilizzo di un fake server locale che fa in modo che all’avvio Autocad confermi i dati di licenza senza collegarsi ai server Autodesk.
Quanto Costa: € 2.092,30 all’anno • Sito Internet: www.autodesk.com • Tipo di crack: Generatore di codici d’attivazione • Fornito da: Release by CracksNow.com • Protezione scardinata: Attivazione tramite codice • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 38 motori su 67

GRAPHISOFT ARCHICAD 19/20

Installare il crack di Archicad è, purtroppo, estremamente semplice. Basta eseguire l’eseguibile (setup.exe) e, al termine, evitare che in programma ricerchi gli aggiornamenti per evitare che qualcuno di essi disattivi il crack. Quest’ultimo è composto da tre soli file: l’eseguibile principale del programma e due librerie, una delle quali è usata comunemente per interfacciare add-on esterni con Archicad, mentre l’altra è usata per l’energy manager. L’installazione del crack si risolve in un banalissimo copia/incolla di questi tre file nella cartella di installazione del programma, sostituendo i file già presenti. Fatto ciò il programma diventa a tutti gli effetti identico alla versione ufficiale e può essere utilizzato in tutte le sue funzioni (compresi gli add-on) senza limiti. Unica eccezione: l’impossibilità di installare aggiornamenti, pena la possibilità (praticamente la certezza) che il crack non funzioni più.
Quanto Costa: più di 3.000 euro • Sito Internet: www.graphisoft.com • Tipo di Crack: Eseguibile modificato • Fornito da: Gionick2014 for Freedom Crew • Protezione scardinata: Chiave di protezione hardware • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 1 motore su 68

NERO 2019 PLATINUM SUITE

Nero è un programma che fa gola a molti in virtù dei numerosi strumenti messi a disposizione di chi vuole elaborare i propri file multimediali per poi masterizzarli su CD, DVD e BD. Purtroppo, però, ci tocca classificarlo tra i più facilmente craccabili. Basta scollegare il PC da Internet e avviare l’installazione di Nero in versione Trial con il seriale fornito di serie o un seriale di Nero Platinum fornito con la patch. Terminata l’installazione si esegue la patch che modifica i file controllai da Nero per capire di essere stato registrato con chiavi non regolari. È richiesto il riavvio del sistema, che dopo l’installazione della patch avrà tutte le caratteristiche funzionanti della versione Premium Suite.
Quanto Costa: € 79,95 • Sito Internet: www.nero.com • Tipo di crack: Generatore di codici d’attivazione, patch DLL • Fornito da: Release by Astron • Protezione scardinata: Attivazione tramite codice • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 30 motori su 66

ABLETON LIVE 9 STUDIO

Ableton Studio è un software di produzione musicale conosciuto e apprezzato, soprattutto tra coloro che si occupano di musica elettronica, che possono utilizzarlo sia in modalità Live (per l’esecuzione di performance dal vivo), sia in modalità studio, per la modifica successiva di brani audio. Anche in questo caso la procedura per l’Installazione del crack si è rivelata molto meno complicata di quanto ci aspettavamo. Dopo l’installazione del programma, difatti, è bastato avviare la crack e copiare un file nella cartella del programma per avere Ableton perfettamente funzionante in pochi minuti. La crack può generare un errore, a volte, ma il processo di patch pare si concluda comunque positivamente.
Quanto Costa: da € 79,00 • Sito Internet: www.ableton.com • Tipo di crack: modifica EXE e DLL • Fornito da: Release by DEEPSTATUs • Protezione scardinata: Attivazione tramite codice • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 38 motori su 66

ONTRACK EASYRECOVERY PRO 12

Il recupero dati è un’operazione sicuramente da specialisti, ma un buon software può aiutare anche chi specialista non è. Ontrack, oltre ad occuparsi direttamente di recupero dati, produce alcuni tra i migliori software di recovery sul mercato, che ovviamente sono copiatissimi proprio per la loro utilità. EasyRecovery è uno dei più appetibili di questo gruppo e purtroppo non è il massimo in quanto a protezione dalla copia. La penultima versione, la 11.5, si lascia attivare senza problemi tramite l’utilizzo di un comune keygen, all’interno del quale va copiato l’URL generato dal programma in fase di installazione. L’ultima versione, invece, prevede l’utilizzo di una crack classica, che va a patchare alcuni file di installazione per attivare il prodotto in tutte le sue funzioni.
Quanto Costa: da € 169,00 (1 anno di licenza) • Sito Internet: www.ontrack.com/it • Tipo di crack: Patch file • Fornito da: Release by TSZ – Lord Blix • Protezione scardinata: Registrazione seriale • Rilevato come virus da VirusTotal: No

PINNACLE STUDIO ULTIMATE 20

Non si è di certo dannata l’anima Pinnacle per inventarsi (o acquisire da società terze) un sistema di protezione capace di rendere la vita impossibile ai “soliti hacker”. Il suo Studio Ultimate “craccato”, in effetti, si lascia installare piuttosto semplicemente, richiedendo solo un codice seriale che, neanche a farlo apposta, viene fornito all’interno del package scaricabile dai circuiti Torrent. Al termine dell’installazione occorre avviare un file di registro per cambiare lingua e bisogna ignorare la richiesta di registrazione che viene proposta ad ogni avvio del programma.
Quanto Costa: da € 54,95 • Sito Internet: www.pinnaclesys.com • Tipo di crack: Eseguibile modificato • Fornito da: Release by SadeemPC • Protezione scardinata: registrazione seriale • Rilevato come virus da Windows Defender: No

WINZIP PRO 22

Da sempre compagno fedele di chi usa il PC, WinZip concede le sue grazie senza farsi desiderare troppo: basta un keygen (quello provato in laboratorio è stato messo a punto da DeltaFoX/TeamURET) e il gioco è fatto: si installa WinZip, si avvia il Keygen, si genera la chiave e la si incolla nel software. Nonostante sia un programma davvero economico e che possa essere utilizzato anche senza crack, WinZip (proprio come WinRAR) viene scaricato in quantità industriali da siti “alternativi”.
Quanto Costa: da € 36,54 • Sito Internet: www.winzip.com • Tipo di crack: Registrazione seriale • Fornito da: Release DeltaFoX URET • Protezione scardinata: Seriale • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 36 motori su 66

KASPERSKY INTERNET SECURITY 2019

Nel mondo dei software capita di trovarsi di fronte a paradossi, come quello di installare un programma pirata, potenzialmente letale per la sicurezza, con lo scopo di tenere al sicuro il computer! Ecco quindi che proliferano copie pirata di ogni genere di antivirus, antispyware, antimalware e firewall possibile e immaginabile. Kaspersky è tra i più copiati e, ovviamente, il crack necessario per attivarlo è riconosciuto come virus da quasi tutti gli antivirus in circolazione. L’installazione della patch non è complicata, anche perché, nonostante la versione testata avesse i menu in russo, all’interno del file scaricato era presente anche una sorta di foto-tutorial che mostrava chiaramente il significato delle varie opzioni. Il programma, una volta attivato funziona correttamente, si aggiorna senza problemi e con tutti i moduli attivati, proprio come se fosse il software originale.
Quanto Costa: da € 59,99 • Sito Internet: www.kaspersky.it • Tipo di crack: Patch + installazione chiave • Fornito da: Release by KRT Club • Protezione scardinata: codice di installazione • Rilevato come virus da Windows Defender: Sì, da 31 motori su 67

MICROSOFT WINDOWS 10 PRO

Windows è, molto probabilmente, il programma più copiato e piratato al mondo anche grazie al fatto che quando i computer “di marca” come HP, Asus, Dell e via discorrendo costavano molto più dei cosiddetti “PC assemblati” i rivenditori di questi ultimi non offrivano il sistema operativo compreso nel prezzo, lasciando al cliente il compito di acquistarlo e installarlo. L’utente, che comprava un PC non di marca per risparmiare, si rivolgeva ovviamente al mercato pirata, cosa che avviene anche oggi, anche se in misura minore. Il crack per Windows è un “loader” che inganna il sistema facendogli credere di eseguire un Windows perfettamente legittimo. Ne abbiamo provati un paio, che funzionano con tutte le versioni di Windows, nonostante vengano comunque riconosciuti come virus. Piccola nota: alcuni aggiornamenti di Windows compromettono le funzioni del loader, ragion per cui chi usa questo crack spesso non aggiorna il sistema esponendosi più degli altri al rischio di infezione da malware. Inoltre, può capitare che la crack smetta di funzionare da un giorno all’altro e che non si possa riattivare il sistema se non reinstallandolo da zero.
Quanto Costa: € 259,00 • Sito Internet: www.microsoft.it • Tipo di crack: Loader • Fornito da: Release by R@1n • Protezione scardinata: Attivazione del prodotto • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 38 motori su 66

MICROSOFT OFFICE 2016

Office, nelle sue varie versioni, è secondo soltanto a Windows per quanto riguarda la diffusione di copie pirata, “aiutato” in questo anche dalla protezione piuttosto labile messa a guardia di un software che, nella versione più completa, arriva a costare anche centinaia di euro e che spesso lo si trova piratato anche in realtà nelle quali non lo si dovrebbe trovare, ovvero tra professionisti e in aziende di ogni tipo. L’utilizzo del crack è semplice: lo si avvia dopo l’installazione, si seleziona il prodotto da attivare (Office 2016, Office 2015 o Office 2014) e si clicca su “Attiva”.
Quanto Costa: € 149,90 • Sito Internet: www.microsoft.it • Tipo di crack: Loader • Fornito da: Release by R@1n • Protezione scardinata: Attivazione WPA • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 38 motori su 66

MALWAREBYTES

Come per Kaspersky, anche in questo caso siamo di fronte ad un paradosso: un antimalware che viene craccato utilizzando una patch che 44 motori antivirali su 68 riconoscono come malware. Bisogna essere dei veri incoscienti per accettare un rischio simile. Comunque, la patch ingolosisce per la sua semplicità, visto che una volta avviata fornisce l’ID e il seriale da inserire nella schermata di registrazione di Malwarebyte e attivarlo così in tutte le sue funzioni.
Quanto Costa: € 39,99 • Sito Internet: it.malwarebytes.com • Tipo di crack: Protezione con seriale • Fornito da: Release by DeltaFOX – URET • Protezione scardinata: seriale • Rilevato come virus da VirusTotal: Sì, da 44 motori su 68

KMS VS LOADER: QUALI SONO LE DIFFERENZE?

KMS (Key Management System) è il metodo utilizzato da Microsoft per attivare un gran numero di computer quando si utilizzano le cosiddette “Volume Licensing” o “licenze a volume”; quelle, per capirci, utilizzate nelle grandi aziende con centinaia (o migliaia) di computer da attivare e gestire. Peccato che il KMS che si trova nelle crack non sia quello ufficiale Microsoft, ma uno realizzato ad hoc per emularlo che, di fatto, riattiva periodicamente il sistema operativo utilizzando chiavi a volume o trial che permettono di usare Windows per periodi che vanno da 45 a 180 giorni. Alcuni KMS pirata esagerano, riattivando il sistema ad intervalli di pochi minuti, ma le cose, in sostanza, non cambiano.
Un Loader, invece, è uno strumento che installa e attiva uno SLIC (System Licensed Internal Code) prima dell’avvio vero e proprio di Windows, facendogli così credere di essere installato sul computer di un produttore che abbia accordi di licenza a volume con Microsoft, attivandolo in maniera definitiva.
Detta così sembrerebbe che i due sistemi siano estremamente simili, tuttavia mentre il KMS deve rimanere sempre attivo sul sistema per cambiare la chiave, il Loader può essere utilizzato al primo avvio e poi eliminato senza ripercussioni.