Roba da chat!

erba telegram

Telegram non è solo un’alternativa popolare a WhatsApp, ma anche un paradiso per gli spacciatori. Ecco cosa c’è dietro

Quando Facebook acquisì WhatsApp, in molti, temendo per la sicurezza dei propri dati personali, migrarono in massa verso Telegram, un messenger concorrente considerato particolarmente sicuro.
Ebbene, proprio questa sua sicurezza ha causato qualche problema a Telegram: i suoi canali sono affollati da spacciatori di droga, pirati informatici ed estremisti politici, e la polizia è quasi del tutto impotente.

Eldorado per i criminali

Girovagando su Telegram, su un canale apparentemente “normale” troviamo “Acquista erba a Milano, 28 grammi per 220 Euro”, “Offerta di ketamina. Consegna sicura e discreta direttamente a casa tua”, “24/7 tutto disponibile: cocaina, pillole, LSD”. Un consumatore abituale di droghe può trovare uno spacciatore in pochi secondi e ordinare di tutto con un semplice messaggio privato. Gli spacciatori presenti su Telegram sono migliaia e apparentemente agiscono completamente indisturbati. Considerando Telegram come una piattaforma di scambio, l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha già messo in guardia sui cambiamenti che stanno avvenendo nel commercio di cocaina. Secondo l’istituto, difatti, il mercato è diventato estremamente competitivo e solo chi offre le consegne più rapide e flessibili possibili potrà sopravvivere. Telegram, però, è terra di conquista non solo per spacciatori, ma anche per pirati, che qui si scambiano film e serie TV, e per hacker che cercano ed offrono account Netflix, Spotify e Fortnite. Anche i nazisti si sentono a casa su questo messenger e diffondono la loro ideologia o si scambiano scritti fascisti.

Nell’inferno della droga in un clic

Trovare gruppi “borderline” non è un grosso problema: basta usare la funzione di ricerca interna o cercare tramite Google qualche sito Web “pertinente”, poi bastano pochi clic per entrare nel gruppo e ricevere in breve tempo qualche messaggio privato tipo “Vuoi comprare dell’erba?”. Ovviamente all’interno di questi gruppi si trovano anche raccomandazioni per trovare altri canali, offerte di droghe, copie piratate e account craccati.

Perché Telegram?

Ma perché usare Telegram e non WhatsApp? A prima vista, non ci sono grandi differenze se si esclude il fatto che Telegram si distingue dalla concorrenza per la sua “crittografia forte”, necessaria per proteggere in modo ottimale attivisti politici o giornalisti. Per lo stesso motivo Telegram è sfruttato da criminali, jihadisti ed estremisti di destra, tanto che alcuni gruppi specializzati nella vendita di droghe sono attivi già da diversi anni. Ecco perché Telegram piace anche ai criminali:
Anonimato: a differenza di WhatsApp, gli utenti Telegram possono nascondere il proprio numero di telefono e utilizzare invece un “ID utente” liberamente selezionabile. L’invio di testi, immagini, video o file non è mai un problema.
Extra: le chat di gruppo non sono crittografate, ma i messaggi privati invece sì, e si può fare in modo che si autodistruggano dopo pochi minuti. In pratica, spacciatori ed hacker possono pubblicizzare la loro “offerta” pubblicamente, per poi avanzare delle proposte dettagliate in modo privato e crittografato.
Difficile da rintracciare: a differenza di WhatsApp, Telegram non collabora con le forze dell’ordine e le agenzie di intelligence; per questo è bloccato in Russia e in Iran. Questo tentativo di proteggere la libera comunicazione negli stati totalitari per alcuni è motivo di sospetto. Ad esempio, non è chiaro dove si trovino esattamente i server di Telegram.
Dimensione massima dei file: con WhatsApp, si possono scambiare file da massimo 100 Megabyte, mentre Telegram permette di arrivare a 1,5 Gigabyte, una quantità sufficiente per condividere film e serie TV. Abbiamo fatto qualche ricerca, riuscendo a trovare quasi tutti i successi del momento.
Tutto ciò rende difficile per gli investigatori rintracciare gli utenti illegali, ma a Telegram sembra non importare, tanto che sul proprio sito Web troviamo il claim “Tutti i Telegram e le chat di gruppo sono di proprietà privata dei rispettivi utenti. Non accettiamo richieste per elaborarle.”

La polizia è sopraffatta

Ma spacciatori e consumatori di droghe non dovrebbero sentirsi al sicuro. In Germania, dove il problema inizia ad avere dimensioni importanti, ci sono investigatori attivamente impegnati nelle indagini su questo fenomeno. Da maggio a ottobre 2019 sono già state avviate 35 inchieste contro spacciatori e consumatori e la polizia di Brema ha recentemente arrestato sette uomini che hanno fornito droga tramite Telegram. Una goccia nel mare, certo, ma comunque è un inizio.

Vendite di farmaci senza prescrizione, copie pirata di film, propaganda nazista: tutte cose all’ordine del giorno su Telegram. Quindi, prestiamo attenzione ai canali che seguiamo!!!

Con Telegram, procurarsi una dose di droga è un gioco da ragazzi.